Ultima modifica: 8 Marzo 2014
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Un pittore di nome Giacomo

Breve racconto su Jackson Pollock

In una piccola città non molto lontana da qui, abitava Giacomo, un uomo simpatico, alto e magro, che voleva fare il pittore.

Giacomo aveva tanti amici: Luigi il fornaio, il suo pane era il più buono di tutto il paese;
Gigi, che guidava l’autobus n°8;
Roberto vendeva i giornali vicino alla stazione dei treni;
Stefano era maestro alla scuola elementare;
Fausto faceva il giardiniere. Giacomo invece voleva fare il pittore, a lui piaceva disegnare, usare i colori e sporcarsi con i colori.

Un giorno però, mentre passeggiava per la strada, si sentiva un po’ triste: lui voleva disegnare qualcosa di speciale, qualcosa che nessun’altro pittore aveva mai realizzato prima, ma davvero non riusciva a capire che cosa avrebbe potuto disegnare.

“Perché non disegni le case e gli alberi?” gli diceva l’amico Gigi.
“Ma gli altri pittori hanno già disegnato queste cose!” rispondeva Giacomo.
“Allora perché non disegni le persone e gli animali?” gli diceva l’amico Stefano, il maestro della scuola.
“Ma gli altri pittori hanno già disegnato queste cose!” rispondeva ancora Giacomo.
“Allora puoi disegnare il cielo e le stelle” diceva Fausto il giardiniere.
“No! Voglio disegnare qualcosa di davvero speciale, unico!”

E continuò a camminare …

Camminò per giorni e giorni finché in una giornata di primavera, quando un po’ piove e un po’ c’è il sole, capì finalmente cosa doveva dipingere.

Le gocce della pioggia! … Ecco!
Giacomo avrebbe disegnato le gocce della pioggia, quelle gocce di tanti colori che cadono in ogni parte del mondo:
le gocce rosse sono quelle che cadono sui tetti delle case;
quelle verdi sono le gocce dei boschi;
grige sono le gocce che cadono sulla strada;
gialle quelle illuminate dal sole;
azzurre quelle che riflettono il colore del cielo;
bianche sono le gocce che cadono sulla neve.

Giacomo aveva finalmente trovato una cosa meravigliosa da dipingere
e dal quel giorno nei suoi disegni ci furono solo gocce di colore,
gocce davvero speciali perché erano le gocce del mondo.

 

Dopo la visita alla mostra di Pollock a Palazzo Reale di Milano,  i bimbi delle classi seconde De Amicis hanno ricreato in classe l’arte di Pollock.

Gocce e macchie si animano… dal nulla tutto prende forma!