Compagni di banco
Testi prodotti dopo la visione dello spettacolo teatrale “Compagni di banco”
Dopo aver visto lo spettacolo “Compagni di banco” proposto dalla compagnia teatrale Teatrodistinto, rifletto su uno degli argomenti proposti.
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Cecilia, la mia migliore amica in seconda elementare si è trasferita al Lago d’ Iseo. E’ una bambina molto alta per la sua età ha i capelli a caschetto biondi e gli occhi verdi. E’ molto gentile e premurosa anche se un po’ chiacchierona, si veste sempre sportiva e fa vela. Quando è andata via la scuola era già finita e c’erano le vacanze estive, ma a scuola le avevamo fatto molte feste. Io non l’ ho vista partire ma ero a casa e pensavo che non avrei mai più avuto la mia amica del cuore ma ero anche felice per lei perché al Lago d’Iseo poteva farsi nuovi amici. Quando è arrivata alla nuova casa mi ha subito chiamato dicendomi che il viaggio era andato bene e che la casa era fantastica. Non sapevo se essere triste o felice e tanti ricordi ribollivano dentro di me delle giornate passate insieme e dei giochi fatti.Ma una cosa la sapevo se lei era felice dovevo esserlo anch’io. Ora Cecilia viene a trovarci a scuola e poi ci chiamiamo al telefono. Mi piacerebbe che tornasse qui a Melzo per frequentare la scuola media insieme a me ma non credo sia possibile, allora continuerò a chiamarla al telefono.
Anna
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Dalila (la mia migliore amica ) l’ho conosciuta il primo anno di scuola elementare. Abbiamo pitturato con lo smalto rosa e con lo smalto bianco due sassi uno l’ho tenuto io e l’altro lei. Su questi due sassi dopo averli pitturati con lo smalto rosa ci abbiamo scritto le iniziali del nostro nome con lo smalto bianco, li abbiamo lasciati asciugare ci abbiamo messo sopra dei brillantini tutti colorati poi quello stesso giorno è rimasta a mangiare la pizza a casa mia e a dormire. Pitturando il sasso mi sono sentita molto felice ma anche un po’dispiaciuta al pensiero di lasciare la mia migliore amica l’anno prossimo quando andremo in scuole diverse dopo 5 anni di amicizia perciò abbiamo deciso di fare quei sassi . Il sasso mi lega con lei perchè mi sembra che sia sempre con me. Ogni volta che vedo quel sasso accanto alla nostra foto mi ricordo quel giorno e mi sembra che sia ieri.
Greta
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
Io ho un oggetto a me molto caro che mi è stato donato dalla mia bisnonna all’età di otto anni. Questo oggetto è un ippopotamino di peluche marroncino chiaro, con due piccole orecchie e gli occhi sempre protetti dalle sue grandi palpebre . Ha quattro zampette morbide ed una codina a mezzaluna. Il suo nome è Hippo. La persona a cui mi lega è la mia quasi novantanovenne bisnonna Pissi, che da Sondrio dove è nata, è andata ad abitare prima in Liguria, poi in Trentino, ed infine a Milano. Purtroppo, circa a Novembre, si è sentita poco bene ed ha anche avuto l’influenza, ma fino ad Ottobre era pimpantissima e non aveva niente. Hippo ci lega perchè era uno dei peluche che aveva Pissi quando era piccola. Una volta che ero andato a trovarla lei, prima che noi ce ne andassimo, me lo ha regalato, vedendo che ogni volta che lo trovavo gli davo qualche carezza e che mi piaceva. Per me Hippo ha un grande valore affettivo e mi ricorda le belle giornate trascorse a Milano con tutta la famiglia quando ero più piccolo.
Alessandro P.
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Eravamo in seconda e la mia migliore amica Chiara doveva partire. Chiara era alta e magra, aveva gli occhi marroni e lunghi capelli castani. Si vestiva in modo sportivo, di solito portava i jeans, tranne il giorno della ginnastica che metteva la tuta, cambiava quasi sempre la maglietta , metteva magliette con fantastici disegni e colori accesi. Il suo hobby preferito era quello di chiacchierare con tutti di qualsiasi argomento. Quando veniva a casa mia fino alla sera ci piaceva inventare spettacoli di tutti i tipi. Lei era generosa e simpatica con tutti, mi dava coraggio quando ero un po’ triste e le piaceva tanto la musica come a me. Mi ricordo che era un giorno di primavera ed eravamo in aula computer insieme alla maestra Francesca, quando a un certo punto Chiara disse alla maestra che doveva partire per la Sicilia. Io non lo sapevo, infatti quando l’ho sentito non ci credevo e neanche la maestra. Appena uscita dall’aula informatica le avevo chiesto se era vero e lei disse di sì. Appena uscita dalla scuola corsi subito a dirlo a mia madre, lei disse che lo sapeva perché la mamma di Chiara gliel’aveva detto al telefono. Durante la notte ho continuato a pensare. Il giorno dopo chiesi a Chiara il motivo della sua partenza e lei disse che in Sicilia c’erano suo nonno e sua zia che avevano bisogno dell’aiuto di Maria, sua mamma. Alla fine della 2° Chiara se né andò e io volevo piangere però non l’ho fatto perché avevo tanti ricordi di noi due insieme e poi comunque ci potevamo sentire ogni giorno per telefono. All’inizio mi sentivo sola ma dopo mi era passata tutta la tristezza e la solitudine.
Martina
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Sì. Chiara doveva andare in Sicilia e lasciare noi e le maestre. Chiara ci ha regalato un disegno come ricordo di lei; per noi lasciarla andare non era un piacere ma nemmeno potevamo non lasciarla andare. Lei ci salutò e se ne andò. Lei ci ha lasciato proprio quando dovevamo finire la seconda e passare in terza e diventare più grandi. Noi non volevamo quasi nemmeno lasciarla andare ma andò via per due anni. Per noi Chiara era e lo sarà una bambina dolce, buona, sincera, intelligente affetuosa… A noi mancava tantissimo; ma passati due anni senza lei, eccola di nuovo qui per passare l’ultimo anno delle elementari insieme.
Elsjana
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Io ho provato l’esperienza di allontanarmi da un’ amica molto cara.
La mia carissima amica che ho lasciato giù in Sicilia si chiama Serena, lei era molto gentile e anche scatenata, insomma un’amica perfetta e poi ci piacevano quasi le stesse cose tipo: amavamo il gelato ai sette veli poi ci piaceva danza infatti andavamo sempre insieme poi, le piaceva tantissimo cantare infatti ha una strabiliante voce, a me piacevano molto i suoi capelli castani e mossi e poi il suo sguardo da furba ma la cosa più bella è che eravamo tutte due originarie di Alcara un paesino molto bello dove è nato mio papà. Grazie a lei ho passato dei momenti favolosi della mia vita e mi ha fatto capire che io sono una brava amica per lei e lei è una straordinaria amica per me. In pratica è stata l’amicizia più bella del mondo. Ma purtroppo i giorni passavano e la mia famiglia ha deciso di trasferirsi a Melzo, io ero da una parte contenta e dall’altra no perchè non volevo assolutamente dividermi da una bravissima amica come Serena. Dopo un po’ di tempo l’ho detto a Serena e lei non ci è rimasta male ma ci è rimasta malissimo e io pure, però avevo anche il pensiero di rivedere tutti i miei compagni della prima e seconda elementare quindi come ho detto prima ero contenta così e così. Purtroppo i giorni passavano ancora più veloci e io mi sentivo triste ma mi rincuoravo pensando di rivedere tutti i miei compagni e che in estate potevo ritornare in Sicilia e rivederla.
Chiara
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
La mia canna da pesca, che mi ha regalato mio papà, è molto importante per me perchè mi lega ad una persona molto cara: mio nonno Giuseppe che è un pescatore. La canna da pesca è blu , allungabile con un filo azzurro e mulinello nero , le esche che mi ha il nonno sono quattro : una rossa e grigia, una verde e due azzurre. Come ho detto prima mi lega a mio nonno perchè lui è un pescatore , a Capodanno sono andato in Puglia dove abita e siamo andati a pescare (mi sono dimenticato di dire che lui pesca nel lago di Varano)ma non abbiamo preso niente perchè non c’erano pesci per il freddo allora mi ha promesso che pescheremo quest’estate quando andrò in vacanza al mare a casa sua. Lui, mio nonno è molto simpatico e a me fa i dispetti ma dispetti simpatici e anche per questo quando penso a lui sono felice e allegro ma allo stesso momento triste perchè non è una persona che vedo tutti i giorni ma solo in vacanza , due mesi all’anno. Oltretutto mio nonno ha una barca con cui ci porta a visitare il lago , quando vado con lui alcune volte peschiamo le anguille che a me piacciono molto da mangiare allora lui dice : “Queste le mangi tu?” E io rispondo : “Certo!!!” Mio nonno per me è importantissimo perché quando sono triste lui fa una battuta e mi torna il sorriso . Speriamo che con la canna da pesca prenderemo molti pesci! Io voglio tanto bene a mio nonno!!!
Antonio
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Quando avevo nove anni ero in vacanza al mare con la mia amica Katie, che aveva otto anni, aveva i capelli corti e biondi, gli occhi azzurri ed era alta. Quando c’erano delle feste si vestiva con colori sgargianti e quando andavamo in spiaggia si metteva quasi sempre il costume con i fiori. Era sempre gentile, era spiritosa, divertente e chiacchierona. Voleva stare sempre in acqua e io mi divertivo tantissimo con lei. Ma, l’ultimo giorno delle mie vacanze, da quando mi ero svegliata sono stata per tutto il giorno triste ma dopo che lei mi aveva consolato dicendomi che ci saremmo riviste l’anno prossimo ero molto più allegra e quel giorno ci divertimmo come non avevamo mai fatto. Però di sera diventai di nuovo triste e prima di andare via ci abbracciamo fortissimo e poi andai via.Purtr oppo non ci vedemmo più, però la ricorderò per sempre perché era unica.
Aurora
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
L’ oggetto caro è un porta gioielli con il disegno di danza che mi ricorda il legame fra me e Luna. Luna è una bambina fragile con gli occhi marroni, è alta, molto affetusa e simpatica e sto bene con lei. L’ oggetto me l’ ha regalato al mio compleanno e mi lega a lei anche perchè lei fa danza e quando prendo il porta gioielli penso sempre a lei. E’ dall’ asilo che ci conosciamo e siamo migliori amiche. Quando prendo quell’ oggetto in mano mi sembra che mi manchi. Quando lo apro suona e guardando la piccola bambola che gira penso a lei che danza.
Francesca
Compagni di banco
Io e i miei compagni di classe siamo andati a Teatro Trivulzio a vedere lo spettacolo dal titolo “Compagni di banco”.
Arrivati a teatro ci siamo messi al nostro posto ed io ero vicino a Fabio e Luca. Iniziato lo spettacolo c’erano due attori che continuavano a scontrarsi fisicamente e poi iniziò la grande storia. Questi personaggi interpretavano due compagni di banco e da quanto ho visto, non andavano molto d’accordo, per me il più pestifero era il compagno più basso perchè copiava e dava fastidio all’altro che custodiva una cosa a lui molto cara, una piccola foglia che gli ricordava la stagione più bella: l’autunno. Ci fu una battaglia tra i due le cui armi erano le foglie, ma nella confusione la preziosa foglia si perse con dispiacere dello scolaro. Ma dopo tante ricerche trovarono un’altra foglia bella in cima ad un albero nel cortile della scuola. Purtroppo i due amici dovettero separarsi per ritrovarsi poi dopo tanti anni.
Federico
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
Abbiamo trovato l’ oggetto caro io e un mio amico nel giardino di casa mia.L’oggetto che abbiamo trovato è un bracciale che costudisco nel mio cassetto e non voglio farlo vedere a nessuno perchè per me è molto prezioso.La persona con cui l’ho trovato come ho gia detto è mio amico e si chiama Ale, lo conosco dal primo anno d’asilo. L’oggetto ci lega perchè siamo molto amici.Quando me l’ ha dato ha voluto rinunciare a un ricordo di momenti bellissimi.L’ emozione che abbiamo provato sono state fortissime.Io mi sono sentito molto felicie e anche Alessandro è stato molto felice di essere mio amico.
Luca
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
Una volta ho ricevuto un oggetto, era un rosario marrone con una croce d’oro, mi lega molto con mio nonno perché prima che morisse, lui me l’aveva dato per ricordarmi sempre di lui. Mi ricordo quando sono andato alla S. Messa con lui, lo usavamo insieme . E’ stato triste quando me l’ha dato perché ha detto che sarebbe stato uno dei ricordi che avrò di lui. E’ stato il dono più bello che abbia mai ricevuto però è stato molto triste.
Gabriele
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Dopo aver visto lo spettacolo al teatro Trivulzio che s’intitolava “Compagni di banco”la nostra maestra di italiano che si chiama Roberta ci ha chiesto di fare un testo e potevamo scegliere tra due tipi di testo:un oggetto caro che ci ha regalato una persona per noi cara,oppure di un amico speciale che abbiamo dovuto lasciare o lui è dovuto partire. Quando ero al lago ho dovuto lasciare un amico speciale che si chiama Mattia e ci piacevano quasi le stesse cose. Era un po’più alto di me massiccio ed era bravissimo nell’ordine. Giocava a carte con me ogni giorno, però dopo una settimana sono dovuto tornare a casa. Prima di andarmene abbiamo fatto ancora una partita a carte, un tuffo in piscina e due partite a ping-pong e alla fine è arrivata l’ ora di salutarci. Sono salito in macchina molto triste e quando siamo tornati a Melzo ero un po’ felice e un po’ triste: Ero felice perché rivedevo i miei compagni di classe, le mie maestre, i miei cugini. Ero triste perché ho dovuto lasciare il mio migliore amico. Quando tornerò al lago vorrei rivederlo ma non so se si è trasferito.
Edo
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
L’ oggetto più caro che mi hanno regalato alla scuola materna era un quadretto con la F ricamata e anche con una foca perché inizia con la F ,la cornice era di legno come il piedistallo. Quando me l’ hanno regalato, all’ ultimo anno di scuola materna, mi sono sentito il bambino preferito della maestra Elvira. Ogni volta che passo vicino alla mia scrivania mi fa ricordare l’infanzia di quando passavo dei bei momenti, lì mi sono trovato benissimo sia con le maestre sia con gli amici. Un’ esperienza FANTASTICA! Quell’ oggetto io lo terrò per sempre, per me è uno dei ricordi migliori, ho scelto questo perché mi sembrava quello speciale. Esso mi lega alla maestra e agli amici.;quando ero alla materna al mattino avevo voglia di andare a scuola perché sapevo già che mi divertivo molto. Fabio
“Compagni di banco”
Lorenzo ed io, fin dall’asilo eravamo migliori amici. Era venuto al nostro asilo circa a inizio 2° anno ma noi siamo diventati subito amici. Lori era simpatico, divertente e socievole, con lui mi divertivo tanto; ed ero felice di essere suo amico. Fino al 3° anno di asilo ci siamo divertiti un mondo con la m maiuscola! Ma quando siamo dovuti andare alla scuola primaria, mio papà e sua mamma provarono a mettersi d’accordo per mandarci alla stessa scuola. Però lui era vicino alle suore e io ero vicino alla De Amicis e allora non ci potevamo vedere a scuola e per questo ero triste perché mi vennero in mente tutte le cose divertenti e belle che abbiamo passato insieme e certe volte mi veniva da piangere, ma va bè ero un bambino. Però ci siamo continuati a vedere fuori da scuola e per questo ero felice come una Pasqua. Lorenzo ed io siamo ancora migliori amici.
Leonardo
Possiedi un oggetto caro che ti lega ad un amico o ad una persona importante?
Una volta quando avevo cinque anni, io e mia mamma abbiamo trovato un gioiello in cantina, era esattamente il giorno prima di iniziare la prima elementare. Questo oggetto mi lega con mia mamma perché l’abbiamo trovato insieme. Il gioiello è ondulato, ruvido e dorato e al colpo d’occhio vivace. Mi sono ricordato del gioiello soprattutto perché l’ho trovato con un mio familiare. Mi sono molto emozionato quando l’ho visto infatti non credevo ai miei occhi anche perché la cantina è un luogo antico e polveroso e trovare un oggetto prezioso non è facilissimo. E quando l’ho visto pensavo fosse un simbolo del destino e mi ha fatto pensare a una nuova avventura e a chi avrebbe potuto abbandonarlo in quel luogo. Lorenzo
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Si chiamava Samuel, non era molto alto né troppo basso, era un po’ cicciottello e simpatico, gli piaceva scherzare e trovava sempre il momento per dire una battuta, l’ho conosciuto in colonia due anni fa. Quando era finita la vacanza credevo che l’avrei incontrato l’anno successivo, ma non fu così. Io ci rimasi male e mi sentivo solo, così decisi di trovarmi un nuovo amico ma non fu abbastanza, continuavo a pensare a lui come se me lo trovassi accanto. Mi difendeva e mi faceva sempre ridere, era un amico molto caro per me e mi dispiace che se ne sia andato.
Samuele
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Io mi ricordo che negli anni passati avevo una amica molto cara che non potrei mai dimenticare da quanto era brava. Purtroppo ad un certo punto noi ci siamo separati lei partiva e io restavo in Liguria ancora due giorni. Aveva i capelli biondi e lisci e gli occhi azzurri. Aveva più o meno sette anni, eravamo in Liguria ma lei abitava in Toscana. Mi ricordo i momenti in cui eravamo molto amiche, mi ricordo che eravamo andati al mare insieme, e di sera abbiamo mangiato e giocato. È stata veramente un’ emozione da non dimenticare !!! Le ho promesso che qualche volta andrò a trovarla. Rebecca
Hai mai provato l’ esperienza di allontanarti o vedere partire un amico/a o una persona cara?
Il mio amico da cui mi sono dovuto separare si chiama Wainer ha undici anni, un anno più di me, è alto come me, ha i capelli neri e gli occhi scuri. È molto simpatico, a volte porta gli occhiali da vista a volte no, è furbo come una volpe e astuto, ama fare scherzi e gli piace lo sport, soprattutto il calcio. È vestito quasi sempre con la tuta, porta scarpe alla moda ed è anche molto veloce. Il momento in cui ci siamo dovuti separare è stato al “Campo estivo”, perché visto che lui ha undici anni e io ne ho dieci, è dovuto andare alle scuole medie. Insieme ci siamo divertiti un mondo, abbiamo giocato a calcio, a baseball, pallavolo, pallamano ed abbiamo riso un sacco perché raccontava tantissime barzellette. Mi è dispiaciuto separarmi da lui, e spero di fare la sua stessa lingua alle medie, francese, così potrei andare a trovarlo nella sua classe per salutarlo.
Damiano
Io ho provato l ‘ esperienza di veder partire una persona cara: mio nonno.
Mio nonno è molto forte ma solo con qualche acciacco, alto, molto abbronzato, veloce, gran lavoratore e molto ma molto simpatico e ha 75 anni . Mio nonno è dovuto partire ed è andato a Ischia con una sua amica, per tre settimane portandosi con sé le sue amatissime canne da pesca, aveva un po’ di cose da portarsi, quindi il giorno della partenza mio padre e io lo abbiamo aiutato a portare le sue cose. Quando siamo arrivati alla stazione mi sono messo a piangere perchè non volevo lasciarlo però ho dovuto, ero tanto triste, per quelle tre settimane non riuscivo a smettere di pensare a lui, ero solo nessuno mi faceva ridere, continuavo guardare le foto di lui sulla fotocamera. Ogni sera gli telefonavo per sapere come stava ma non riuscivo a parlare con lui perchè mi mancava, quando sentivo la sua voce mi mettevo a piangere al mio posto parlava mia madre.Quando è tornato a casa ero molto felice ed continuavo ad abbracciarlo senza mai lasciarlo, lui mi ha regalato la mia prima canna da pesca col mulinello. Quello è stato il più bel giorno della mia vita.
Ale B.