Ultima modifica: 30 Maggio 2013

Use it or lose it

Progetto Rugby a cui hanno partecipato le classi terze del Circolo e le classi quarte del plesso G.Ungaretti

USE IT OR LOSE IT

Siamo ormai agli sgoccioli: sta per finire il “progetto rugby”, attività completamente nuova per la scuola primaria di Melzo che alcune classi hanno accettato di sperimentare.

Si sono “messe in gioco” le classi terze del circolo e le quarte A e C del plesso Ungaretti per affrontare una manciata di lezioni pratiche (6 per essere precisi) sotto la guida di Isabel,  e un incontro “teorico” con Luca Bonisoli, mediano di mischia degli “Old” del Rugby Monza, che ci ha contagiato con il suo entusiasmo e la sua passione.

E’ stata un’esperienza insolita che si è mossa volutamente su un doppio binario: da un lato il gioco, tutto da scoprire, partendo dal poco che sapevamo, o meglio pensavamo di sapere sul rugby (“è solo per uomini grandi e grossi, ci si può far male, tutti si buttano addosso a tutti”), dall’altra l’approccio con l’impianto teorico che sta dietro la pratica, le origini del gioco, le keywords, l’importanza delle regole, tante, rigorosamente codificate, per permettere al gioco di fluire in modo corretto, per poter permettere a tutti di giocare e divertirsi.

Innanzitutto la palla.

Ovale, strana, scomoda.

Siamo partiti da lì.

Use it or lose it. O la giochi o la perdi. La palla si, ma anche l’opportunità, l’occasione, perché no, la vita.

Certo che è difficile da gestire, devi prenderla al volo, se la lasci rimbalzare va dove vuole e agguantarla, poi, è quasi impossibile.

Per fortuna non sei mai solo, sei parte di una squadra; il gruppo, la squadra, sostiene e protegge;  in cambio ti chiede coraggio, onestà e impegno.

Solo così il gioco fluisce, solo così ci si diverte.

E poi c’è posto per tutti, nessuno è “inadatto” al rugby, serve chi è esile e veloce, chi è robusto, massiccio e difficile da “buttare giù”, chi è alto, chi è piccoletto, si tratta di trovare il proprio ruolo, il posto giusto in campo (eh si, come nella vita, manco a dirlo…)

Insomma, la piccola esperienza fatta di questo strano sport ci ha fatto crescere, ora capiamo perché in alcune scuole inglesi è addirittura disciplina obbligatoria!

Per dirla con Luca, che ci è parso uno che se ne intende, il rugby

“Ti insegna ad essere responsabile, a conoscere i tuoi limiti, a controllare la tua naturale paura, a vivere assieme agli altri, a rispettare le regole, a rispettare l’autorità, a rispettare l’avversario, a evitare la furbata come struttura di vita, perché miope e  a corta gittata, a programmare, a studiare.

Giocate, non abbiate paura.

Scoprite un modo nuovo e diverso di stare assieme – e perchè no, di vivere. Giocate!”

M. Emilia Cremonesi