GINO IL POSTINO
Ai piedi di una grande montagna,sorgeva un piccolo paesino, immerso in una grande vallata. Gli abitanti erano pochi e le case erano sparse per la vallata, cosicché era quasi impossibile incontrarsi spesso. Tra gli abitanti della vallata viveva Gino, il postino del paese. Ogni giorno era costretto, per consegnare la posta agli abitanti, ad utilizzare la sua bicicletta. Anche se gli abitanti del paesino erano pochi, era loro abitudine viaggiare tanto e spedire a casa di conoscenti ed amici cartoline dei posti visitati. Gino, proveniva da una famiglia molto povera e quindi non era mai riuscito a prendere il treno, la nave né tantomeno l’aereo. I suoi genitori dicevano sempre che era una cosa “da ricchi” e siccome loro erano poveri non potevano permettersi di farlo. Al mattino prima di prendere la sua bici per consegnare la posta, osservava bene le cartoline arrivate, le metteva da parte e prima di imbucarle nelle caselle postali dei destinatari, si fermava all’ombra di una grande albero, ai bordi della strada, e iniziava a immaginarsi vacanziero in quella località fotografata. Immaginava di salire sull’aereo, di fare il bagno in un mare corallino, di mangiare in un ristorante posto sulla torre di una grande città, di imparare a parlare un’altra lingua, di vestire abiti riccamente rifiniti ed altro ancora. Un giorno, stanco solo di immaginare, decise di costruire una mongolfiera, così da poter vedere di persona, finalmente, i paesi tanto desiderati. Gli abitanti della vallata pensarono che Gino non stava bene, che il dover pedalare tutti i giorni sulla sua bicicletta, sia con il bel tempo che con le intemperie, lo avesse fatto ammalare. Gino non si preoccupava delle dicerie del suo piccolo paesino, anzi, era sempre più convinto della sua decisione. Utilizzò tanti tessuti colorati, per cucire il grande pallone , in modo da essere visto anche da lontano, dagli abitanti dei paesi su cui sorvolava. Il gran giorno della partenza arrivò, caricò i viveri, le coperte e i vestiti di lana per i paesi freddi, magliette e ciabatte per i paesi caldi, salutò i suoi familiari e tutti gli abitanti della vallata, che per l’occasione e la novità del momento erano accorsi. Fiero della sua decisione, Gino salì sulla sua mongolfiera, si sistemò, lasciò cadere dalla cabina la prima zavorra, tirò la leva dell’aria calda cosicché la mongolfiera iniziò a salire in alto, a librarsi nell’aria come una piuma ed a iniziare il suo viaggio che lo porterà in ……….
MAROCCO
TUNISIA
SENEGAL
ECUADOR
BOLIVIA
ALBANIA
ROMANIA
La mongolfiera si alza libera e leggera nel cielo azzurro, mentre la folla sottostante saluta Gino agitando le braccia. La mongolfiera sorvola dapprima la nazione di Gino, il mar Mediterraneo, per poi atterrare nel…….MAROCCO, nazione di Mariam. Gino è investito da un’onda di emozione che lo travolge letteralmente; aveva dato vita al suo sogno. Percorrendo le strade marocchine riesce a riconoscere( rivedendo mentalmente le cartoline osservate e memorizzate) le case tipiche del luogo, la vegetazione, le strade, nonché i vestiti che indossano gli abitanti. Affascinato da questi ultimi decide che il ricordo di questa sosta è proprio la foto di un gruppo di abitanti che indossano i loro vestiti tipici : le donne con il velo in testa e le mani “tatuate” con l’hennè , gli uomini con il turbante in testa.