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CIRCOLO DIDATTICO

DI MELZO

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Sei nella sezione scuola dell'infanzia/progetti/progetto psicomotricità Boves

Progetto psicomotricita' "Infanzia Boves"a.s.2008/09

 

ANNO SCOLASTICO 2008/2009

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVA E PREVENTIVA

Conduttrice: psicomotricista Manuela Brenna

Premessa

La Pratica Psicomotoria educativa e preventiva sostiene e favorisce la maturazione globale del bambino attraverso la via motoria e relazionale.L’originalità di questa pratica è l’attitudine dello psicomotricista ad intervenire indirettamente sul gioco spontaneo del bambino, attraverso lo spazio e il materiale, per favorire, in una dinamica di piacere e di sicurezza, il passaggio dal piacere di agire al piacere di pensare”.Sostenendo la spontaneità dell’espressività motoria e valorizzando le risorse originali e diverse di ciascun bambino, lo psicomotricista sviluppa le competenze alla comunicazione, alla creatività e all’apertura del pensiero operatorio.E’ un’attività preventiva perché permette ai bambini di esprimere in un’area pedagogica il loro mondo interno e di trovare rassicurazione all’esterno attraverso la relazione e la rielaborazione da parte della psicomotricista dei contenuti emersi dalla loro espressività motoria; inoltre è preventiva perché individua situazioni a rischio individuali, familiari e sociali in un’ottica di collaborazione con gli insegnanti.

OBIETTIVI DELLA PRATICA PSICOMOTORIA EDUCATIVA E PREVENTIVA

Favorire lo sviluppo della funzione simbolica attraverso il piacere di agire, di giocare e di trasformare in modo personale l’ambiente e i materiali a sua disposizione. Favorire lo sviluppo dei processi di rassicurazione rispetto all’evoluzione psicomotoria, sostenere il bambino attraverso la dimensione del gioco nel creare possibili soluzioni di fronte alle difficoltà e a metterle in comunicazione fra i coetanei e gli adulti di riferimento. Favorire lo sviluppo dei processi di decentrazione da un’espressione emozionalee corporea ad un espressione più decentrata e maggiormente rappresentata a livello mentale, per permettere al bambino l’apertura ai processi del pensiero operatorio.

DESTINATARI

Tutti i bambini che frequentano le sezioni dai 3 ai 5 anni .

Ciascuna sezione verrà suddivisa in due gruppi di bambini per meglio garantire un'area di comunicazione e di benessere nei bambini

 LUOGO DELL'ATTIVITA'

L'attività si svolge nella palestra della scuola elementare “Ungaretti” di via Bologna, a Melzo.

La palestra è preparata dalla psicomotricista con i materiali e i luoghi della PPA.

Alcuni materiali sono della scuola elementare, altri della scuola dell’Infanzia e altri della psicomotricista del progetto, ma tutti segnati su un elenco dettagliato.

METODOLOGIA DELLA SEDUTA

L’evoluzione dell’espressività motoria dei bambini richiede un quadro di contenimento e attraversa per fasisuccessive tempi e spazi precisi.

La seduta psicomotoria dura 50 minuti ed è così strutturata:

I Tempo-Rituale iniziale :accoglienza dei bambini, presentazione dell’attività come un altro momento educativo, parole sulla seduta precedente ed eventualmente le regole emerse.

Luogo dell’espressività motoria :i bambini iniziano a giocare negli spazi preparati e con i materiali proposti: spalliere, scivoli, materassi per il gioco senso motorio; cubi di gomma piuma per i giochi pulsionali e simbolici,teli, corde, foulard, maschere, bastoni in gomma flessibili per caratterizzare il gioco con creatività e originalità.

II Tempo Luogo della storia :la psicomotricista racconta una storia che abbia un senso(decentramento)con l’attività dei giochi precedenti. Lo scambio verbale tra la psicomotricista e i bambini vuole favorire ad un livello non più corporeo, ma rappresentativo, la rassicurazione profonda dei bambini in rapporto alle paure legate alla crescita.

Luogo dell’espressività plastica e grafica : viene proposto un altro livello di espressività, meno legato alla motricità, che accompagna il bambino verso il decentramento tonico emozionale e le attività di pensiero.

Rituale finale : la seduta si conclude con un saluto a ciascun bambino e con l’appuntamento del prossimo incontro.

Prima che i bambini entrino in sala la psicomotricista prepara questi due momenti con attenzione e cura verso i materiali e verso i luoghi. I bambini ritrovano con molto piacere gli spazi della PPA e si sentono rassicurati nel rivederli e poterli riprovare. L’obiettivo è quello di favorire nel bambino quel processo di “anticipazione” a livello immaginario attraverso il piacere del proprio gioco, della relativa azione e delle comunicazioni stabilite.

RELAZIONE PROFESIONALEi /INCONTRI DI EQUIPE EDUCATIVA

Gli incontri tra la psicomotricista e gli insegnanti sono:

- uno all’inizio per chi non conoscesse l'attività psicomotoria

- 2 incontri in itinere di scambio e informazioni sul progetto

- un incontro di verifica finale con tutti gli insegnanti coinvolti nel progetto.

E’ possibile incontrare i genitori di un bambino con le insegnanti presenti in casi eccezionali per favorire la comprensione dell’espressività psicomotoria del bambino con difficoltà evolutive. Il colloquio con i genitori deve poter essere un momento di alleanza educativa/professionale tra gli insegnanti, la psicomotricista e la famiglia.

INSEGNANTI PRESENTI DURANTE L'ATTIVITA'

L’obiettivo principale riguardo alla presenza dell’insegnante durante l’attività psicomotoria è quello di creare una coerenza pedagogica a favore della dinamica educativa con i bambini.

La presenza può essere di due tipi:

- attiva, quando l’insegnante partecipa ed è vicina ai giochi dei suoi allievi, cerca di accogliere e riconoscere la dimensione dell’espressività motoria, simbolica e rappresentativa di ciascun bambino, riconoscendo il valore della dimensione spontanea in un ambiente di sicurezza, come occasione e risorsa per conoscerlo e comunicare empaticamente con lui.

- osservativa, senza partecipazione, contribuendo all’osservazione per ampliare la conoscenza dei bambini nell’azione motoria e nella comunicazione spontanea con i compagni, la psicomotricista e il luogo psicomotorio.

ASPETTATIVE

- Lo stabilirsi di una relazione efficace tra adulto e bambino, e tra bambini.

- L'intensificazione delle esperienze propriocettive, enterocettive e senso-motorie.

- La realizzazione e lo sviluppo, nel tempo e negli spazi a disposizione, di azioni sempre più simboliche sia a livello individuale che di gruppo.

- La regola non come limite, ma come elemento facilitante per dare continuità al gioco condiviso;per questomotivo deve poter nascere dal gioco stesso come un’esigenza.

- L'attivazione della capacità di comunicare le esperienze vissute attraverso i diversi livelli espressivi proposti: grafico/disegno, plastico/plastilina e del linguaggio verbale sia in situazione di gruppo che in situazione individuale.

ORGANIZZAZIONE

Il progetto per ciascuna sezione prevede 23 ore di cui 18 con i bambini e 5 con le insegnanti e con i genitori. Le 18 ore dedicate ai bambini sono divise in due gruppi: 9 ore con un primo gruppo di bambini e 9 ore con il secondo gruppo. Il criterio di scelta per formare ciascun gruppo è lasciato alle insegnanti.

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